Papa Francesco ha nominato mons. Marco Salvi vescovo di Civita Castellana. La gratitudine dell’arcivescovo mons. Ivan Maffeis per il ministero svolto dal suo vescovo ausiliare

Il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi è stato nominato oggi, 11 novembre 2022, da Papa Francesco vescovo di Civita Castellana, a seguito della rinuncia alla guida pastorale, per raggiunti limiti di età, del suo predecessore mons. Romano Rossi. La notizia è stata data dalla Sala Stampa della Santa Sede, alle ore 12, e in contemporanea a Civita Castellana e a Perugia.

Nel capoluogo umbro l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis ha convocato in Arcivescovado il presbiterio diocesano e i collaboratori di curia per l’importante annuncio. «Il vescovo Marco, nel rivolgersi alla nuova diocesi, diceva: vengo con amore. Queste sue parole – ha commentato mons. Maffeis – sono la sintesi anche di quanto lui è stato e ha fatto in questi tre anni e mezzo con noi. Ha avuto un compito non facile, quello di stare accanto a una figura come quella del cardinale Gualtiero Bassetti, che si ritrovava ad essere presidente della Conferenza episcopale italiana, con quello che questo incarico comportava. Oggi rivolgiamo al vescovo Marco il nostro grazie che vuole davvero riassumere quello che lui è stato ed è in mezzo a noi.  Io, da ultimo arrivato, ho un debito di riconoscenza per come ha organizzato il mio ingresso e la mia ordinazione, per come mi ha accolto e condotto in questi due mesi, dall’11 settembre all’11 novembre. In questo periodo sono stato vicino ad una persona di cui ho apprezzato la capacità di amministrare e di governare. L’ha fatto nei miei confronti con grande fraternità e disponibilità e per questo gli sono riconoscente. Da questo momento, più che il mio, vorrei che sentisse il ringraziamento della nostra Chiesa ed anche della nostra comunità civile. In fondo siamo qui a rappresentare quell’unica città, quell’unica terra, quell’unica diocesi in cui il vescovo Marco si è speso con generosità anche aprendo nuove opportunità, nuovi sentieri. Su questa strada – ha concluso mons. Maffeis – gli auguriamo non solo di continuare a camminare, ma di farlo sentendo la nostra gratitudine, la nostra amicizia che non vengono meno».