Il libro su “Jacopo, umbro come san Francesco. Una lezione di coraggio come un guerriero di Cristo”, un ragazzo quindicenne «esempio di santità della porta accanto», di don Samson Pjetraj

Don Samson Pjetraj, vicario parrocchiale di Tavernelle (frazione di Panicale), nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, autore di diverse pubblicazioni, ha dato alle stampe il suo ultimo libro dedicato alla breve ma intensa vita del quindicenne Jacopo Basiglini, un ragazzo tornato alla Casa del Padre dopo tre anni segnati da una grave malattia. Il libro, edito da Tau Edizioni e presentato recentemente presso il Santuario mariano di Mongiovino (Pg), si intitola: “Jacopo, umbro come san Francesco. Una lezione di coraggio come un guerriero di Cristo”, perché «Jacopo – spiega l’autore – è un ragazzo che dopo aver affrontato una dura malattia ed aver affondato il cuore nella pace assurda dell’amicizia con Dio, muore in seno ad una grazia che ha segnato l’esperienza di coloro che gli erano accanto». Insieme ai suoi genitori, familiari ed amici c’era anche don Samson, che gli è stato accanto negli ultimi mesi di vita. Il sacerdote definisce questo ragazzo uno «esempio di santità della porta accanto», perché, aggiunge, «con la sua vita, vivendo la sua malattia in modo straordinario, è diventato un maestro di esperienza intensa con Gesù. Maestro di coraggio per piccoli e grandi… La chiave della sua vita, dopo la vera conversione, è stata il sorriso. Scegliere di non lamentarsi mai, anche nei momenti più difficili e terribili. Da tanti, compreso il cardinale Bassetti – sottolinea don Samson –, è stato tradotto come l’atto di coraggio più alto che possa fare un ragazzo di quindici anni. Il valore di Jacopo è l’accettare un futuro totalmente pieno di Dio e con Dio. Il cristianesimo di oggi, davanti forse a un bivio, necessita di santi come lui. Questo volume – conclude il sacerdote – si rivolge a tutti, in particolare ai ragazzi e ai giovani che sono il presente e il futuro della Chiesa». Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla Fondazione dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.