La solennità dell’Epifania del Signore a San Sisto, con la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, con tema “la comunione tra comunità civile e religiosa”

Quest’anno, a Perugia, la solennità dell’Epifania del Signore, 6 gennaio, sarà celebrata a livello diocesano non in cattedrale, ma in una comunità parrocchiale, come segno di crescita cristiana che dalla periferia raggiunge tutta la città. Il cardinale Gualtiero Bassetti, lunedì prossimo, alle ore 16, sarà presso la comunità parrocchiale di San Sisto, centro della principale zona industriale del perugino, dove si svolgerà la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi. E’ un’iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano familiare, con il concreto sostegno dell’associazione territoriale “Il carnevale, i rioni”, insieme all’Unità pastorale di San Sisto-Lacugnano-Sant’Andrea delle Fratte, che celebra il 50° anniversario della nascita della Parrocchia.

Un cammino nel riconoscere Cristo nel volto dell’altro.

Alla Sacra rappresentazione è stato invitato anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi; iniziativa che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro. Tema della solennità dell’Epifania di San Sisto, come spiega il parroco don Claudio Regni, «è “la comunione tra la comunità civile e religiosa”. Un cammino in comunione, come quello dei Re Magi – precisa don Regni –, iniziato, per la nostra comunità, 50 anni fa con la nascita della Parrocchia. Un cammino che oggi prosegue nel riconoscere Cristo nel volto dell’altro e costruendo una società volta all’accoglienza, alla condivisione, alla solidarietà e che sia, nel contempo, una comunità dedita al lavoro, che crea sviluppo e sostenibilità economica delle famiglie e delle imprese, alla cultura, al sociale e alla politica, in particolare nella crescita e nella formazione delle giovani generazioni che sono la società di domani». Inoltre, ricorda il parroco di San Sisto, «san Francesco diceva ai suoi frati: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole!”. Sì, perché lunedì 6 gennaio non saranno tanto le parole, quanto una bellissima rappresentazione sacra sull’arrivo dei Magi da Gesù Bambino, completa di pastori, angeli, cammelli, pecore…, a risvegliare in noi quel Natale di cui udiamo tanto parlare in tv, alla radio, ma senza forse sentirlo più veramente».

La comunione tra rioni, quartieri, periferie, popoli, nazioni e istituzioni.

In attesa della Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi, commenta don Claudio Regni, «credo che la parola più importante sia la comunione tra i vari rioni, quartieri e periferie della città, come anche la comunione tra i popoli, le nazioni e le loro istituzioni. A San Sisto riproporremo un viaggio verso la comunione dei Re Magi che vanno ad incontrare il Dio della pace, della gioia e della tenerezza, del rispetto e della stima reciproca a partire dalle piccole comunità come la nostra. E’ un cammino di comunione di speranza, di riconciliazione e di ascolto dell’altro; un cammino di conversione con prospettive e finalità nuove, superando gli ostacoli e le prove della vita».

Il programma della Sacra rappresentazione e la tombolata dei giovani dell’Oratorio.

La Sacra rappresentazione di San Sisto coinvolgerà la comunità civile e religiosa non limitandosi all’area del complesso parrocchiale, ma avrà inizio (alle ore 15.30) con i Re Magi in corteo (in costumi storici e cammelli) per le vie principali della frazione perugina con ritrovo in piazza Martinelli, adiacente alla Biblioteca comunale (alle ore 16), dove ci sarà l’incontro con Erode per poi proseguire fino al sagrato della chiesa “Santa Famiglia di Nazareth” per conoscere e adorare Gesù Bambino, il Salvatore del mondo. La Sacra rappresentazione terminerà con un’agape fraterna e attività ludiche natalizie organizzate dai giovani dell’Oratorio “Sentinelle del Mattino”, in particolare la tradizionale tombolata, i cui premi sono stati offerti dalle aziende del territorio. «Un segno-testimonianza – spiegano gli animatori dell’Oratorio – che, come i Magi provenivano da diverse parti del mondo portando ciascuno un dono, così ognuno di noi può rendere omaggio a quel Bambino di fronte al quale siamo tutti benvoluti».