Concluse in cattedrale le celebrazioni della Solennità di San Giuseppe ad avvio anno “Famiglia Amoris Laetitia”. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Il matrimonio come il chicco di grano, che porta frutto e non rimane solo». «Bisogna, anche a livello politico, dare concretezza al valore della famiglia e dei figli»

Si è conclusa nella serata del 20 marzo, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, la due-giorni della Chiesa diocesana dedicata alla figura di san Giuseppe, nell’anno del 150° anniversario della proclamazione del padre putativo di Gesù a Patrono della Chiesa e ad avvio anno “Famiglia Amoris Laetitia” nel 5° anniversario della pubblicazione dell’omonima esortazione apostolica di papa Francesco sull’amore familiare. A promuovere questa due-giorni sono stati gli Uffici diocesani per le Pastorali familiari e giovanile di concerto con il Capitolo della Cattedrale e della Confraternita del Ss. Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, apertasi il 19 marzo con l’esposizione straordinaria dell’antica e venerata reliquia che la tradizione vuole attribuire all’anello con cui Maria fu sposata a san Giuseppe, denominata “Sant’Anello”.

Alleanza matrimoniale. Il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme al vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e i canonici di San Lorenzo, ha ricordato all’inizio dell’omelia, citando il Catechismo della Chiesa cattolica, come «“il Matrimonio cristiano [è] segno efficace, sacramento dell’Alleanza di Cristo e della Chiesa. Poiché ne significa e ne comunica la grazia, il Matrimonio fra battezzati è un vero sacramento della Nuova Alleanza”. Anzi – si legge ancora nel Catechismo – è esso stesso un’alleanza, cioè un’“alleanza matrimoniale”. L’inaugurazione di questo speciale anno dedicato alla famiglia ci permette di dare ancora più risalto all’importanza di una tale preziosa alleanza, necessaria non solo per la Chiesa, ma per l’intera società. Il matrimonio, dobbiamo ricordarlo, non è solo l’espressione della fede e di un sentimento religioso. Come papa Francesco ha sottolineato nell’Esortazione Amoris laetitia, “La famiglia è un bene da cui la società non può prescindere”».

Crisi di coppia, indebolimento legami sociali. «La famiglia, però, scriveva ancora il Papa, “ha bisogno di essere protetta”, e, così facendo, sarà salvaguardato non solo il sacramento, ma l’intera società. Infatti, “la crisi della coppia destabilizza la famiglia e può arrivare attraverso le separazioni e i divorzi a produrre serie conseguenze sugli adulti, i figli e la società, indebolendo l’individuo e i legami sociali”».

Credibili percorsi di formazione, maggiore attenzione alle politiche familiari.  «Sarà necessario, pertanto – ha proseguito il cardinale –, non solo che le nostre chiese aumentino i loro sforzi per proporre ai fidanzati dei credibili percorsi di formazione, e alle coppie già sposate delle occasioni di incontro e di aiuto, ma anche che i governi prestino maggiore attenzione alle politiche familiari, sostenendo soprattutto le famiglie numerose, e trovando i mezzi opportuni per aiutare le giovani coppie a essere generative. Solo se accadrà questo – e noi, come comunità ecclesiale, faremo certamente la nostra parte – sarà possibile uscire da quell’ “inverno demografico” che sta attraversando il nostro Paese, e di cui ha anche parlato recentemente il Papa (Angelus, 7 febbraio 2021)».

Due proposte di legge. «Sono interessanti – ha osservato il presule – due proposte di legge a livello regionale: famiglia da sostenere e natalità da promuovere. Nella nostra regione c’è un invecchiamento della popolazione molto preoccupante, con le conseguenze sociali ed economiche che ne derivano. Bisogna, anche a livello politico, dare concretezza al valore della famiglia e dei figli.

Non c’è bisogno di ricordare le sfide che ci attendono a riguardo della pastorale familiare o delle coppie, o dei fidanzati, o delle situazioni di sofferenza tra i coniugi: è sufficiente rileggere insieme – e dovremo di nuovo farlo – l’Esortazione Amoris Laetitia che ha coronato il Sinodo dei Vescovi per la famiglia. Questa è certamente l’occasione giusta per ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in questo ambito».

Il sacramento del matrimonio anche nei momenti di crisi o di prova. «Anzitutto le coppie di sposi, che con la loro fedeltà mostrano che si può vivere un impegno per tutta la vita, e non solo “a tempo” – come spesso invece accade in questa società che considera tutto come “provvisorio”: il matrimonio, ci dicono le coppie che vivono insieme da molti anni, è possibile anche nei momenti di crisi o di prova, e proprio nelle sofferenze il sacramento è una risorsa e un aiuto».

Attenzione a fidanzati e giovani coppie nel tempo di pandemia. «Vorrei poi ringraziare i fidanzati e le giovani coppie – ha evidenziato Bassetti –, che con la freschezza della loro giovinezza e delle loro energie non hanno timore di guardare al futuro. Sappiamo bene quanto sia difficile in questo tempo di pandemia fare programmi, immaginare di costruire una famiglia, avere dei figli, poter trovare una casa. È per questi giovani che dovremmo impegnarci di più, a livello ecclesiale e – come si è detto – con politiche che favoriscano e agevolino per i giovani l’accesso a un lavoro stabile, a una casa, al credito».

Ringraziamenti a operatori familiari e Caritas. Vorrei ringraziare, ancora – ha detto il presule avviandosi alla conclusione –, tutti gli operatori della pastorale familiare sacerdoti, religiosi, e laici. Quelli che finora hanno portato avanti i cammini di formazione per i fidanzati, e organizzato con impegno i tanti incontri, ritiri, giornate di preghiera per le coppie della nostra diocesi e per la nostra regione. Infine, vorrei ringraziare gli operatori della Caritas e dei nostri empori. Sappiamo che, in questo tempo di grave crisi, un vero e concreto sostegno arriva attraverso di loro alle famiglie più bisognose, che sono così aiutate a ritrovare serenità e a guardare con speranza a un futuro migliore».

«Il Vangelo appena proclamato – ha concluso il cardinale Bassetti – ci ha ricordato che la vita spesa da Cristo è stata come un «chicco di grano, che caduto in terra» (Gv 12,24), ha dato frutto e non è rimasto solo. Il matrimonio, la vita di coppia improntata al Vangelo, la famiglia che segue gli insegnamenti di Gesù, sono il modo più bello per spendere la propria esistenza, offrendo le proprie energie e il proprio amore per gli altri, come il chicco di grano, che porta frutto e non rimane solo».

La celebrazione si è conclusa con la benedizione delle famiglie presenti ed è stata animata dal Coro giovanile diocesano “Voci di Giubilo”, trasmessa in diretta sul canale Youtube del settimanale «La Voce».