Celebrata la Giornata mondiale del malato. Il cardinale Bassetti: «La vita va accolta, tutelata, amata, protetta, rispettata dal suo nascere fino al suo morire»

“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28) è il tema 28a della Giornata mondiale del malato, celebrata a Perugia, a livello diocesano, domenica pomeriggio 9 febbraio, presso la chiesa parrocchiale del quartiere di Santa Lucia, con la S. messa presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme a diversi parroci per malati, disabili e quanti si prendono cura di loro: medici, operatori socio-sanitari, familiari e volontari (Unitalsi, Croce Rossa, Misericordia, Caritas e Associazione perugina di volontariato). Sul tema di questa 28a Giornata il cardinale si è soffermato nell’omelia: «Queste parole mi commuovono sempre – ha detto – e Gesù non ne poteva trovare di migliori. Erano indirizzate ai poveri, ai malati che Lui incontrava per le strade della Galilea e della Palestina. Poveri, semplici, malati, peccatori, emarginati dal peso della legge e da un sistema sociale che, non meno di quello di oggi, opprimeva soprattutto i bisognosi. Gli occhi di Gesù vedono, perché Lui guarda in profondità, perché Lui si prende cura, perché Lui è il buon samaritano».
«Come dice papa Francesco – ha proseguito il cardinale rivolgendosi ai numerosi fedeli –, la malattia vi pone, in modo particolare, tra quanti stanchi ed oppressi attirano uno sguardo e il cuore di Gesù. E dal Suo cuore viene la luce per i vostri momenti di buio, la speranza per il vostro sconforto». Bassetti ha poi ricordato che «Gesù ci dice anche che siamo il “sale della terra”, la “luce del mondo” e questa nostra missione non deve essere mai disattesa. Purtroppo, ognuno di noi sa bene di essere una povera persona, io per primo. Davvero siamo umili dinanzi alla Parola di Dio. Gesù ci dice: “Coraggio, tu sei sale e luce” e questo è un grande incoraggiamento perché Lui è il primo a non vergognarsi di noi e delle nostre fragilità».
Il cardinale ha colto anche l’occasione per annunciare, con profonda soddisfazione, quello che per lui è la realizzazione di un sogno, ovvero l’apertura dell’“Ambulatorio della Solidarietà”, il cui progetto sarà presentato a Perugia, in conferenza stampa, l’11 febbraio. «Incontro periodicamente tante persone – ha commentato – che si trovano costrette a dire: “Se mangio non mi curo, se mi curo non mangio”. C’è tanta povertà intorno a noi, della quale forse spesso non ci rendiamo nemmeno conto. Quest’ambulatorio è un progetto di carità per pazienti indigenti bisognosi di cure; un grande sogno che avevo in cuore da tanto tempo e ringrazio il Signore perché mi ha dato la possibilità di vederlo realizzato. E’ un progetto che vede impegnate diverse realtà della nostra Chiesa: la Caritas diocesana, la Pastorale della salute, i medici della Sezione di Perugia dell’Amci (Associazione Medici Cattolici italiani) e la Casa di Cura “Clinica Lami”».
Il cardinale, avviandosi alla conclusione, ha avuto parole di apprezzamento per tutti coloro che quotidianamente stanno al fianco di persone bisognose di cure. «In questo contesto, proprio per tutto quello che si fa per chi è più fragile e per chi è più malato – ha sottolineato Bassetti –, voglio ringraziare quanti si prodigano a livello umano e cristiano concretizzando nella propria vita il passo evangelico del buon samaritano. Dai familiari, perché tanti di loro portano la croce insieme ai congiunti malati, ai miei sacerdoti, agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri, ai volontari e a tutti coloro che si fanno carico delle persone sofferenti curandone le ferite, perché, come ripete il Papa, la vita è sacra, appartiene a Dio, e pertanto è inviolabile. La vita va accolta, tutelata, amata, protetta, rispettata dal suo nascere fino al suo morire».