Celebrata la 45a Giornata per la Vita con diverse iniziative, testimonianze concrete di vita. Il vicario generale don Simone Sorbaioli: «essere la luce di Cristo per far trionfare la cultura della vita»

La 45a Giornata per la Vita, celebrata a Perugia domenica pomeriggio 5 febbraio, ha fatto tappa al “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” della Caritas diocesana, attuando, hanno spiegato i promotori, «il messaggio dei vescovi italiani per questa Giornata dal titolo: “La morte non è mai una soluzione”».

Produrre vita. Nel messaggio Cei c’è un passaggio che richiama la finalità del “Villaggio” Caritas: «produrre vita» nell’accogliere, senza distinzioni di fedi e nazionalità, credenti e non credenti, quanti sono «disperati, impauriti dalla vita» perché poveri interiormente oltre che materialmente, in fuga da violenze e guerre, o perché hanno perso il lavoro, la casa, o vivono situazioni di disagio e solitudine. Povertà molto accentuate dalla pandemia, dall’aumento del costo della vita, dalla guerra in Ucraina e in altre parti del mondo. La Giornata per la Vita, che nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve è promossa in collaborazione tra gli Uffici di pastorale Familiare e della Salute, la Caritas e il Movimento per la Vita, ha visto negli ultimi due anni porre l’attenzione a realtà di espressione cristiana «produttrici di vita»: la “Casa San Vincenzo de’ Paoli” per donne e minori, nel 2021; l’“Opera Don Guanella”, nel 2022.

Uscire con gioia. Al “Villaggio della Carità”, il 5 febbraio, si è tenuto un incontro tramesso sul canale YouTube del settimanale La Voce con la presidente del Movimento per la Vita dell’Umbria Assuntina Morresi, i responsabili dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, i coniugi Roberta e Luca Convito e don Lorenzo Marazzani, il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli e la responsabile dell’Area sociale Caritas Silvia Bagnarelli. Un’occasione per far conoscere maggiormente questa realtà socio-caritativa della Chiesa che attualmente dà ospitalità a 21 nuclei familiari in gravi difficoltà abitative ed occupazionali supportandoli a livello economico e spirituale. Don Briziarelli ha evidenziato che «far parte di un villaggio-comunità, ci ricorda che non siamo soli. Trovare un buon compagno di viaggio nel percorrere una strada in salita è ciò che fa la differenza, perché, spesso, si entra con le lacrime per poi uscire con la gioia di vivere».

Azioni concrete di vita. I coniugi Convito e don Marazzani, riflettendo sulle attività del “Villaggio della Carità” non limitate alla “semplice” accoglienza, hanno sottolineato l’invito dei vescovi: «custodire la sacralità dell’esistere», perché «è responsabilità di tutta la comunità. La Giornata per la Vita – hanno auspicato – rinnovi l’adesione dei credenti al “Vangelo della vita”, l’impegno a smascherare la “cultura di morte”, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte».

Sostenute 125 mamme. Le iniziative della Giornata per la Vita, a Perugia, sono state aperte nella chiesa del Gesù, il 31 gennaio, con la celebrazione eucaristica e la preghiera per l’Infanzia sofferente, in occasione della presenza in città della statua del Gesù Bambino di Praga del Santuario di Arenzano (Ge), iniziativa promossa con l’Associazione AmarLui. Le iniziative organizzate per la 45a Giornata, ha commentato la presidente Morresi, «sono volte a promuovere e tutelare il valore della vita di ogni essere umano, in ogni condizione». Inoltre, ha ricordato, «riprendendo una iniziativa interrotta per la pandemia, anche quest’anno i volontari del Movimento per la Vita e del Centro di Aiuto alla Vita di Perugia hanno offerto primule all’uscita dalle chiese. Con le offerte raccolte si continuerà ad aiutare mamme in difficoltà, sia in gravidanza che con bambini piccoli. Grazie ai volontari del Centro di Aiuto alla Vita, dal 1980 sono nati 707 bambini, di cui 10 nell’anno appena concluso, durante il quale sono state sostenute in tutto 125 mamme».

La bellezza della vita. La Giornata si è conclusa, nel tardo pomeriggio del 5 febbraio, con la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Raffaele Arcangelo di Madonna Alta, presieduta dal vicario generale don Simone Sorbaioli. Significative alcune «testimonianze di vita» da parte di mamme e di «esempi di gioia di vita» richiamati da una trentina di disegni di bambini esposti in chiesa realizzati per l’iniziativa dell’Epifania legata al cinquecentenario della morte del Perugino (1523-2023). In essi – hanno commentato Roberta e Luca Convito – si rispecchia la bellezza della vita nelle relazioni con i fratelli, i genitori, con i nonni e con gli amici».

La cultura della vita. Significativo quanto detto, nell’omelia, dal vicario generale don Simone Sorbaioli: «La nostra vita si confronta con quella di Cristo. Voi siete la luce del mondo. Cosa devono vedere in noi gli altri? Quale luce? Quello che Gesù stesso opera nella nostra vita. Tra noi e Gesù si dovrebbe instaurare una relazione concreta, come quella che lega due amici. Dobbiamo testimoniare questa relazione, la gioia di essere cristiani. In questi tempi dobbiamo essere la luce di Cristo per far trionfare la cultura della vita».