Da “casa del fascio” e “casa del popolo” ad oratorio parrocchiale Grande è l’attesa per l’inaugurazione dell’Oratorio “Giampiero Morettini” di San Martino in Campo. Il parroco don Antonio Sabatini: «Un luogo di evangelizzazione e aggregazione per giovani, famiglie e comunità»

Sarà il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ad inaugurare mercoledì 21 agosto (ore 17), a San Martino in Campo, il nuovo Oratorio dell’Unità pastorale 18 “Santa Famiglia di Nazareth” dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, uno dei più ampi e funzionali realizzati nell’ultimo decennio in Umbria. Dopo il rito del “taglio del nastro” e la benedizione degli ambienti, il cardinale Bassetti presiederà insieme al parroco moderatore dell’Unità pastorale don Antonio Sabatini la celebrazione eucaristica in ricordo di Giampiero Morettini, il giovane seminarista del luogo scomparso a seguito di una grave malattia cinque anni fa, il 21 agosto 2014, al quale sarà intitolato quest’oratorio. Al termine gli animatori dell’Oratorio “Morettini” offriranno un’agape fraterna all’insegna della condivisione e dell’amicizia.

Gli “Oratori riuniti Giampiero Morettini” e la loro importanza.

Questo nuovo Oratorio è parte integrante di un progetto che ha dato vita negli ultimi anni agli “Oratori Riuniti Giampiero Morettini”, quelli di San Martino in Colle e di San Martino in Campo. Il primo, spiega don Sabatini, «ha più una vocazione sportiva, mentre il secondo, con il suo grande salone polivalente fruibile soprattutto come cinema e teatro, ha più una vocazione artistica. E’ un progetto che permette a tutta l’Unità pastorale di avere un’ampiezza di attività e servizi oratoriali con un’unica finalità, quella pedagogica e sociale rivolta alle giovani generazioni, che è il “cuore” di ogni Oratorio, senza tralasciare il sostegno-coinvolgimento delle famiglie e dell’intera comunità locale. Noi sappiamo che nella nostra Umbria la realtà oratoriale non ha la storia e la tradizione dei centri del Nord Italia. A noi interessa che l’Oratorio diventi un luogo di aggregazione dove si permetta ai ragazzi di coinvolgere nelle loro attività le proprie famiglie e la comunità civile e cristiana in cui vivono. Questo anche per essere in linea con la nostra pastorale accentuata sulle famiglie in modo da proseguire con loro un’evangelizzazione attraverso i giovani».

Il segno inequivocabile di fede di Giampiero Morettini.

«Questo è a grandi linee il nostro progetto pastorale – ribadisce don Sabatini –, che affidiamo alla protezione celeste di Giampiero Morettini. Sono reduce dal “campo estivo” con sessanta ragazzi e cinque anni fa, prima che Giampiero ci lasciasse, preparammo insieme un “campo” con appena quattordici adolescenti. In questi cinque anni abbiamo più che quadruplicato la presenza di giovani e questo lo dobbiamo alla figura di Giampiero, che tutt’oggi desta tanta commozione. Ho notato che anche i più piccoli, che nel 2014 frequentavano la prima, la seconda elementare, non hanno affatto dimenticato il nostro Giampiero. Noi inaugureremo l’Oratorio a lui intitolato il 21 agosto, forse è una data infelice perché molti saranno al mare o in montagna, ma ci sembrava giusto che nel 5° anniversario della sua morte si facesse quest’inaugurazione, perché Giampiero ha lasciato in tutti noi un segno inequivocabile di fede».

Luogo-testimone di 80 anni di storia e di vita per tante generazioni.

            «Questa struttura completamente riammodernata nel rispetto delle norme vigenti, di proprietà della Parrocchia di San Martino in Campo – ricorda don Sabatini –, ha vissuto un po’ tutte le vicende della storia di questo centro abitato degli ultimi 80 anni. Era nata negli anni ’30 del secolo scorso come “casa del fascio” per poi diventare dopo la guerra “casa del popolo” ed infine, quaranta anni fa, con un atto di compra-vendita, passare di proprietà della nostra Parrocchia. Grazie all’allora parroco don Ivo Mastroforti, venuto a mancare nei primi anni del nuovo secolo, l’intero edificio venne ristrutturato per accogliere l’asilo del paese fino a quando non fu costruito quello comunale e a quel punto diventò oratorio parrocchiale».

«In ricordo dell’opera di don Ivo profusa per la formazione umana e cristiana dei tanti ragazzi che si sono cresciuti in questo luogo – annuncia con un pizzico di orgoglio don Sabatini –, la sala polivalente del nuovo Oratorio sarà dedicata a questo storico e indimenticato mio predecessore».

Ampi spazi fruibili da 150/200 persone realizzati in gran parte con i fondi 8xMille della Cei.

L’Oratorio si sviluppa su due piani per complessivi 730 metri quadri con una sala polivalente (200 mq) e sei grandi aule per attività pastorali e laboratori, che possono diventare nove perché tre di esse sono dotate di pareti mobili per dare una versatilità a tutto l’edificio che può ospitare 150/200 persone tra ragazzi e animatori. Non mancano i locali adibiti a magazzini e i servizi, oltre ad un’area esterna per attività ludiche e parcheggi di 600 metri quadri. I lavori di ristrutturazione ed ampliamento sono costati circa 1.200.000 euro, di cui 900.000 euro finanziati dalla Cei attraverso il fondo 8xMille, e la restante somma è stata finanziata in gran parte da privati benefattori e dalla Parrocchia. Questo nuovo Oratorio sorge in una delle zone periferiche del capoluogo umbro in costante espansione demografica e sociale popolata da circa 10mila abitanti, residenti nelle frazioni perugine di San Martino in Campo, Santa Maria Rossa, Sant’Enea, San Martino in Colle e Sant’Andrea d’Agliano, che costituiscono l’Unità pastorale 18.

Complesso edilizio importante, funzionale, all’avanguardia e in massima sicurezza.

Soddisfazione per l’opera realizzata è stata espressa anche da Gianni Lagi, responsabile tecnico dei lavori, soprattutto perché il progetto dell’Oratorio “Morettini” vede la luce dopo diversi anni di studi e di soluzioni. «Mi sento soddisfatto e speranzoso – commenta Lagi – di aver contribuito a costruire qualcosa di buono e di positivo per tutta la comunità dell’Unità pastorale 18 “Santa Famiglia di Nazareth”. Si tratta di un complesso edilizio importante, funzionale e all’avanguardia nell’essere stato dotato di standard elevati per quanto riguarda il risparmio energetico, con energia prodotta dalle fonti rinnovabili con 10 kilowatt di impianto fotovoltaico posizionato sulla copertura. Questo ha permesso di dotare la struttura di un impianto efficiente di riscaldamento e di raffreddamento a pavimento, con un buon impianto di illuminazione completamente a led grazie alle ditte che ci sono venute incontro con l’ottimizzazione dei costi. Tutti gli impianti – precisa il responsabile tecnico – sono a norma per garantire la massima sicurezza degli ospiti, con certificazione prevenzione incendi, oltre alla natura antisismica che tutte le strutture moderne devono avere e questa ha qualcosa in più per l’uso a cui è destinata, garantendo una sicurezza positiva molto elevata».

 

Giampiero Morettini a cinque anni dalla sua morte: un seme gettato in un terreno fertile

L’Oratorio di San Martino in Campo dedicato a Giampiero Morettini trasmetterà alle nuove generazioni lo spirito e l’insegnamento di questo giovane seminarista, amico dei “piccoli” non solo anagraficamente, definito da una sua amica, suor Roberta Vinerba, «un agricoltore», perché «a cinque anni dalla sua morte potremmo dire che la sua vita è stata un seme gettato in un terreno fertile, che da subito ha iniziato a germogliare».

«La sua è una memoria viva – prosegue suor Vinerba –, fatta dei tanti che possono raccontare fatti e storie nelle quali hanno sperimentato la sua vicinanza; dei tanti che con regolarità si recano a pregare sulla sua tomba per chiedere e per ringraziare. Una memoria che parla il linguaggio che meglio conosceva: il ciliegio che fiorisce fuori stagione ogni anno, quel ciliegio che non volle il padre tagliasse perché infruttuoso, è ora testimone muto ma eloquente di una vita che ha vinto la morte. Ci sono bambini che portano il suo nome, un coro di piccoli intitolato a lui e i tanti che lo hanno “conosciuto” dopo la sua morte anche grazie al libro Con lui Dio non si era sbagliato (R. Vinerba, Paoline, prefazione del cardinale G. Bassetti), che un po’ da tutta Italia si mettono in contatto con la famiglia, commossi e coinvolti dalla sua storia e che sentono Giampiero vivo, presente e vicino nelle loro vite».