Il cardinale Gualtiero Bassetti ha presentato alla comunità parrocchiale di San Feliciano il nuovo amministratore parrocchiale don Engjell Pitaqi

A seguito della vicenda giudiziaria del parroco di San Feliciano sul Trasimeno (Pg), don Vincenzo Esposito, il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, ha nominato di recente amministratore parrocchiale don Engjell Pitaqi, classe 1981, originario del Kosovo, da 20 anni in Italia, da lui ordinato sacerdote nel 2011, attuale parroco di Colombella e Bosco, presentandolo alla comunità lacustre la sera del 9 settembre. All’incontro, svoltosi in chiesa con numerosi fedeli nel rispetto delle norme per prevenire il contagio da Covid-19, erano presenti anche il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, il vicario episcopale della VI Zona pastorale dell’Archidiocesi don Stefano Orsini e alcuni sacerdoti della zona. È probabile che don Engjell faccia ufficialmente ingresso in parrocchia domenica 26 settembre, quando alcuni ragazzi di San Feliciano riceveranno il sacramento della Cresima, giorno di festa per l’intera comunità parrocchiale.

Dopo aver tracciato una breve ma significativa biografia di don Engjell, il cardinale Bassetti ha detto: “E’ un sacerdote che sa stare con i ragazzi, li sa educare, li sa capire, li sa portare al Signore, perché il compito del prete è quello di portare la gente al Signore. Don Engjell è capace di fare questo e gli affideremo il coordinamento della pastorale giovanile di tutte le parrocchie dell’Unità di Magione. In questo senso sono finiti i “campanili”, perché bisogna lavorare insieme. D’altra parte i ragazzi frequentano gli stessi luoghi di ritrovo, vanno a scuola insieme…, non ha senso oggi una pastorale divisa. Stiamo lavorando come Chiesa locale per avviare le Unità pastorali costituite da più parrocchie territorialmente omogenee con un sacerdote coordinatore ed altri solidali, ma sono anche molto contento che San Feliciano abbia il suo prete per quello che è successo e ci sono tante situazioni da ricucire. Don Engjell non ha un compito facile, ma questo sacerdote ha le spalle buone. Nella comunità parrocchiale di Colombella ha lavorato bene con le famiglie e soprattutto con i giovani ed ha un tratto di delicatezza nei confronti dei bambini della scuola materna. Non passava giorno che non li andasse a trovare e questo gli ha permesso di istaurare un bel rapporto con i genitori, con le famiglie. Gli costa lasciare Colombella e sono stato io stesso, domenica scorsa, ad annunciarlo alla comunità parrocchiale che non ha gioito. In tanti mi hanno chiesto: ’perché ci toglie don Engjell?’. Gli ho risposto: ‘ho bisogno di lui in un’altra parrocchia…’. L’attaccamento al proprio parroco è un buon segno anche per la comunità dove andrà”.

Ad accompagnare don Engjell a San Feliciano c’erano alcuni suoi amici di Colombella. Uno di loro, nel prendere brevemente la parola, ha commentato: “Avete fatto un buon acquisto…, si entra con lui subito in sintonia anche chi come me non è un fedele praticante. È un ragazzo fantastico, lo vedrete all’opera…”.

“Sono di poche parole, come ha detto sua eminenza, le mie omelie durano quattro minuti”. È stata la prima frase pronunciata da don Pitaqi rivolgendosi ai suoi nuovi parrocchiani, che l’hanno accolto con un lungo caloroso applauso. “Innanzitutto ringrazio il cardale e il vescovo ausiliare per la fiducia concessami – ha continuato il sacerdote – e credo di avere tanto bisogno del vostro consiglio e tanto da imparare da voi, non sono un arrivato. Ho bisogno che qualcuno di voi mi dica: ‘qui stai sbagliando’. Ho bisogno di ciascuno di voi per poter crescere e fare le cose insieme… Farò di tutto ad essere uno come voi e uno di voi”. Il primo incontro in parrocchia don Engjell lo riserverà ai ragazzi del catechismo per programmare con loro anche il dopo Cresima che, come lui stesso ha commentato, “cambia completamente tutto, perché non è più il catechismo ‘classico’, ma si sta insieme nel guardare un film, nel mangiare una pizza, nel fare cose belle”.

Il cardinale Bassetti, al temine dell’incontro, ha chiesto alla comunità di San Feliciano di pregare tanto per don Engjell e per tutti i sacerdoti, anche per don Esposito, perché “se ha sbagliato si ravveda”.