5 aprile – Dedicazione della Cattedrale di San Lorenzo

Proprio diocesano

5 aprile

DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE DI SAN LORENZO

 

Festa

Cattedrale: Solennità

 

Rimane ancora oggetto di investigazione il problema della prima evangelizzazione di Perugia, che era città etrusca appartenente alla regio VII Tuscia o Etruria. Molti indizi lasciano pensare a percorsi altri rispetto a quelli propri dell’Umbria, vale a dire a percorsi lungo la via Cassia, l’Orvietana, la Chiusina. Possedimenti familiari nel territorio di Chiusi sono attribuiti dalla tarda tradizione addirittura al vescovo Costanzo, martirizzato nel 175 d. C. Non sono molte, sebbene significative, le tracce della cristianizzazione di Perugia e del suo territorio; precarie pure le notizie dei suoi martiri nei primi secoli. Un sarcofago dei primi decenni del sec. IV fu rinvenuto nell’area urbica della Cupa: proprio perché di squisita fattura, fa capire che in quegli anni esisteva già a Perugia una fiorente comunità cristiana. Poche le iscrizioni sinora rinvenute, forse del V-VI secolo: quella d’un disco argenteo votivo con il ricordo della chiesa paleocristiana di San Pietro, e quella d’una lapide del Castello di Mandoleto, riferita ad altra chiesa dedicata ai Santi Angeli. D’età già bizantina (VI-VII secolo) è la bella chiesa a pianta centrale dedicata a San Michele Arcangelo nel rione di porta Sant’Angelo; mentre ai secc. VII-VIII risalirebbe la chiesa di San Prospero. A seguito di scavi archeologici eseguiti in città sono comparsi qua e là piccoli oggetti riferibili al culto cristiano: una colombina nella cripta della chiesa paleocristiana di San Pietro, una lucerna in piazza Morlacchi, frammenti di patere votive negli scavi in corso nell’area della cattedrale. Anche preesistenze d’età romana, poi cristianizzate, come Santa Maria “di Ancaelle”, a ridosso del lago Trasimeno, o ambienti sotterranei in territorio pievese non ancora del tutto esplorati, meriterebbero ricerche più approfondite. Il museo diocesano conserva un frammento del Vangelo di Luca del secolo VI e altri codici dei secoli successivi. Nel secolo V è pure documentata nell’agro perugino la diocesi di Arna, avamposto etrusco in territorio umbro, al di là dell’Arno-Tevere ma prossima a Perugia, con il vescovo Vitaliano (495-499). Municipium e diocesi furono però distrutti da Totila durante l’assedio di Perugia del 546-548. Non è facile definire parimenti la storia della chiesa cattedrale di Perugia nel primo millennio, trattandosi d’una città etrusca dal tessuto urbano compatto, la quale aveva nell’arce luoghi di culto precristiani che ostacolavano insediamenti della nuova religione. La tradizione perugina parla di più chiese utilizzate all’occasione come “cattedrali”: nella chiesa paleocristiana di San Pietro (secc. V-VI) nell’area cimiteriale extra moenia del colle Capraro, di recente riscoperta e sottostante, come cripta, la più ampia chiesa monastica di età successiva, fu traslato il corpo del martire Ercolano; corpo che il vescovo Rogerio poi trasferì nel 936, presumibilmente per la fatiscenza di San Pietro, nella chiesa intra et prope moenia di Santo Stefano del Castellare, che fu intesa come seconda cattedrale. Nel frattempo fu costruita nell’arce della città la prima chiesa romanica dedicata a San Lorenzo, iniziata dal vescovo Rogerio nel 936 e consacrata dal vescovo Onesto come vera e definitiva cattedrale nel 965. Una recente ipotesi vedrebbe nell’antica e non più esistente chiesa di San Giovanni Rotondo, prossima a San Lorenzo, il battistero esterno della cattedrale, accanto alla quale il vescovo Andrea eresse nella prima metà del sec. XI la canonica per la vita comune del clero. Papa Innocenzo III, nel 1198, consacrò l’altare della chiesa di San Lorenzo, e nel 1216 consacrò l’intera chiesa e l’altare della cappella “civica” del patrono sant’Ercolano, cui la cattedrale fu intitolata insieme a san Lorenzo. Il vescovo Frigerio vi trasferì nel 1254 il corpo di sant’Ercolano. Nell’anno del primo giubileo, il 22 marzo 1300, un’assemblea di popolo deliberò la costruzione d’una chiesa più grande, orientata perpendicolarmente alla precedente, affidandone il progetto a fra Bevignate. L’impresa però poté avviarsi solo molto più tardi, ad opera del vescovo Giovanni Andrea Baglioni (1435-1449) e dei suoi successori. Nel 1487 le reliquie di sant’Ercolano dalla cappella furono trasferite nell’altare maggiore. La consacrazione della nuova cattedrale avvenne il 5 aprile 1587 da parte del vescovo cardinale Antonio Maria Gallo.

Tra i vescovi insigni di Perugia occorre ricordare almeno, oltre i martiri Costanzo (175 d. C.) ed Ercolano (547 d. C.), il vescovo Andrea (documentato negli anni 1032-1036), organizzatore della vita comune del clero; Napoleone Comitoli (1591-1624), vescovo attuatore del Concilio di Trento; Gioacchino Pecci, che fu vescovo di Perugia per ben 32 anni, dal 1846 al 1878, eletto cardinale il 19 dicembre 1853, quindi papa, successore di Pio IX. Governò la Chiesa dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903, data della sua morte dopo 25 anni di pontificato. Nel 1882 Leone XIII elevò Perugia ad archidiocesi; nel 1972 Paolo VI la eresse sede metropolitana; nel 1986 Giovanni Paolo II unì la diocesi di Città della Pieve a Perugia. Della metropolia fanno parte le diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo Tadino, Città di Castello, Foligno, Gubbio.

 

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